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INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2008 PDF Stampa E-mail
venerdì 18 gennaio 2008

 discorso di IVONE CACCIAVILLANI, Presidente dell'Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti

 L’anno decorso ha segnato alcuni passaggi di grande rilevanza; il più significativo per il foro (non che non lo sia anche per la Curia, ma è di particolare impegno per il foro) quel palleggiamento di giurisdizione già segnalato dall’Ordine Distrettuale all’apertura  dell’anno giudiziario della Corte dei conti, tra Corte di cassazione e Consiglio di Stato, impegnati a “rispondersi” nelle supreme rispettive istanze, a sezioni unite ed in adunanza plenaria. A margine dei pur rilevantissimi problemi sistematici, sul piano squisitamente operativo non si comprende come si possa tanto dibattere per individuare il giudice della responsabilità della PA da atto illecito oltre che illegittimo, senza porsi il problema dell’individuazione del responsabile, ancora assoggettato alla giurisdizione della Corte dei conti, con possibilità di contrasti di giudicati a dir poco paradossale, in cui un Ente pubblico può vedersi condannato sia a risarcire il danno al terzo leso dall’atto illecito, sia a rimborsare le spese del patrocinio del Funzionario autore dell’atto, prosciolto dalla Corte dei conti, che ben può essere d’avviso contrario a quello del giudice dell’atto. Compito del Legislatore certo di ovviare a questa stortura, che peraltro potrebbe anche essere eliminata da una delle non rare sentenze additive della Corte Costituzionale, alla qualche Giudice ne rimettesse la questione.


 AVVISO IMPORTANTE - Luogo dei seminari e cambi di programma.

Si segnala che il seminario del prof. Alessandro Calegari sul tema "Stato dell’arte sulla L.R. n. 11/2004 e procedimento per la formazione del PAT" previsto per il 24 maggio si terrà presso la Sala Polivalente del Comune di Padova, ore 10.00 , il giorno  sabato 7 giugno 2008.

Il seminario degli avvocati Federico Vernetti e Matteo Ceruti sul tema " Codice Ambiente – bonifiche"  previsto per il giorno 10 maggio 2008, si terrà presso la Sala Polivalente del Comune di Padova, ore 10.00, il giorno sabato 21 giugno 2008.

RINNOVO ADESIONI E CENSIMENTO DEGLI ISCRITTI 2008

Per disporre di un elenco completo e aggiornato degli associati - anche in relazione alla sua pubblicazione sul presente sito - si invitano tutti gli associati a compilare il MODULO che verrà loro inviato per posta, e che comunque è scaricabile nella sezione "documenti" (clicca qui ) del sito.

Tale modulo potrà essere inviato al Segretario dell'Associazione avv. Franco Zambelli il cui indirizzo è il seguente: via Cavallotti, 22 - 30171 Mestre - VE (Tel.041 940752 - Fax 041 957621)

Il modulo compilato potrà altresì essere consegnato direttamente durante i Seminari organizzati dall’Associazione per il 2008 (consulta il calendario cliccando qui ).

Lo stesso modulo potrà essere utilizzato per ogni richiesta di nuova iscrizione (si ricorda che la quota associativa per l'anno 2008, quale decisa dall'Assemblea del 23/2/2008, è pari a 80 euro per gli iscritti con età inferiore ai 40 anni, e a 100 euro per gli iscritti con età superiore).


 


INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2008 
 
L’anno decorso ha segnato alcuni passaggi di grande rilevanza; il più significativo per il foro (non che non lo sia anche per la Curia, ma è di particolare impegno per il foro) quel palleggiamento di giurisdizione già segnalato dall’Ordine Distrettuale all’apertura  dell’anno giudiziario della Corte dei conti, tra Corte di cassazione e Consiglio di Stato, impegnati a “rispondersi” nelle supreme rispettive istanze, a sezioni unite ed in adunanza plenaria. A margine dei pur rilevantissimi problemi sistematici, sul piano squisitamente operativo non si comprende come si possa tanto dibattere per individuare il giudice della responsabilità della PA da atto illecito oltre che illegittimo, senza porsi il problema dell’individuazione del responsabile, ancora assoggettato alla giurisdizione della Corte dei conti, con possibilità di contrasti di giudicati a dir poco paradossale, in cui un Ente pubblico può vedersi condannato sia a risarcire il danno al terzo leso dall’atto illecito, sia a rimborsare le spese del patrocinio del Funzionario autore dell’atto, prosciolto dalla Corte dei conti, che ben può essere d’avviso contrario a quello del giudice dell’atto. Compito del Legislatore certo di ovviare a questa stortura, che peraltro potrebbe anche essere eliminata da una delle non rare sentenze additive della Corte Costituzionale, alla qualche Giudice ne rimettesse la questione.

Se c’è una giustizia amministrativa che cambia, sia quanto ai numeri che al contenuto dei ricorsi, c’è anche una professione forense che cambia, col passaggio dall’area del processo a quella del procedimento. In questo favorito (se non indotto) il profondo cambiamento da iniziative legislative non si sa se antesignane d’un nuovo modo di amministrare o di sconsolata presa d’atto d’una situazione irrimediabilmente condizionata dai nuovi moduli compositivi degl’interessi coinvolti. Voglio alludere ad una delle più significative (non certo l’unica) innovazioni procedimentali introdotte dalla recente legge urbanistica regionale n. 11 del 2004, con gli articoli 6 e 7, di generalizzazione di quella che con felice espressione il nostro Breganze anni fa definì urbanistica contrattata. C’è di più d’un semplice modulo operativo; c’è il passaggio  dalla logica del piano, precostituito e fisso, che tanti guasti ha seminato sul territorio, alla logica progetto in variante automatica del piano, destinato a restare mero punto di riferimento orientativo. In questo quadro la corretta coniugazione degl’interessi dialetticamente contrapposti, pubblici e privati, diventa di estrema delicatezza, muovendosi sostanzialmente in un paradigma coincidente spesso con quello del vecchio delitto di interesse privato in atti d’ufficio, punito dall’articolo 324 del codice penale ora formalmente abrogato. In questi nuovi paradigmi operativi della PA si sta profilando una nuova figura (o ruolo) professionale che taluno già chiama di ingegneria procedimentale. Dove il montaggio del procedimento destinato a diventare azione della PA investe problemi tecnici di alto contenuto progettuale, in cui acquista ruolo nuovo o innovatore l’apporto dell’avvocato in stretta concertazione col Funzionario, alla ricerca d’un modulo operativo consono alle esigenze della singola intrapresa.

Funzioni nuove, che postulano una chiara distinzione dei ruoli, sia all’interno del procedimento amministrativo (destinato a diventare sempre più complesso, anche in conseguenza della sempre più intensa partecipazione introdotta dalla legge 241 del 1990), sia nel processo amministrativo.

La generalizzata contrattualizzazione della discrezionalità amministrativa pone rilevanti problemi in ordine ai limiti del sindacato del Giudice Amministrativo, che talvolta non riesce a sottrarsi alla tentazione di superarli, esercitando di fatto un controllo sul merito delle scelte discrezionali, anche con iniziative di interventi compositivi diretti che difficilmente s’attagliano col ruolo del difensore, naturale e nel processo unico tramite compositivo delle esigenze sempre meno contrapposte delle parti paciscenti. L’intervento del Giudice sul rapporto sottostante l’atto diventa determinante nella materia degli appalti di opere pubbliche, anche in relazione a certe forse non sufficientemente meditate affermazioni della Corte Suprema, che fa salvo il contratto stipulato dall’aggiudicatario illegittimo nelle more del giudizio sulla regolarità della gara.

Scendendo a temi più terra terra, dobbiamo amaramente verificare come molti dei rilievi negativi segnalati nelle precedenti relazioni sono rimasti sostanzialmente insoluti; dall’arretrato, che stenta tenacemente a diminuire, all’arredo del salone del TAR, che solo in questi ultimi tempi pare avviarsi a soluzione, alleviando l’enorme disagio logistico dei frequentatori.

 Un tema che ci sta particolarmente a cuore è quello delle sentenze in forma semplificata o con rito camerale; ci sta a cuore per ragioni di venezianità, essendo il frutto della feconda collaborazione del foro con l’indimenticato presidente Trotta. Se va salutato con favore il largo uso di tale istituto per la celerità delle decisioni (nessuna Magistratura italiana può reggere nemmeno lontanamente il confronto con la tempestività di decisione di quella amministrativa), esso non può non creare preoccupazione laddove l’eccessiva stringatezza della motivazione mal s’attaglia alla decisione di questioni che implicano soluzione di complesse problematiche giuridiche con rilevanti ricadute sul piano operativo.

Va sottolineato il largo interesse per i seminari di formazione che la nostra Associazione da sempre organizza; dove l’assidua frequentazione dei giovani è garanzia di continuità dell’eccellenza del foro amministrativo veneto, da sempre additato tra i più vivaci della Repubblica.

Pure sballottata tra Scilla a Cariddi, com’ebbe a descrivere questa nostra Giustizia l’altrettanto indimenticato Presidente Rosini, poiché bisogna pur andare avanti, ci associamo alla richiesta di dichiarare aperto l’anno giudiziario, che auguriamo a tutti felice e ricco di soddisfazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento ( venerdì 11 aprile 2008 )
 
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