Associazione Avvocati Amministrativisti Veneto Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti
Cerca >> 
 Ultimo aggiornamento del sito: mercoledì 17 maggio 2017
Home arrow Giustizia Amministrativa arrow Contributi arrow UNA MODESTA PROPOSTA
Home
Associazione
Elenco associati
Seminari
Contattaci
Documenti
Links
Conferenze ed eventi
modulo iscrizione
Amministratore
UNA MODESTA PROPOSTA PDF Stampa E-mail
mercoledì 01 aprile 2009
di VITTORIO DOMENICHELLI

Anche quest’anno i dati evidenziano l’importanza cruciale delle udienze cautelari.

E allora, se si vogliono trovare nuove strade per dare una risposta tempestiva ai ricorsi proposti, la sede cautelare è quella privilegiata per la sua rapidità e per la sua frequenza.

Le richieste di sospensiva accompagnano ormai la maggior parte dei ricorsi.

E poco importa che spesso si tratti di sospensive strumentali, volte cioè a ottenere non tanto una pronuncia cautelare ma la fissazione di un merito a breve o una pronuncia semplificata, costringendo intanto l’Amministrazione a prendere posizione sulle contestazioni rivolte al proprio operato.

Quel che importa è che si tratta di un’occasione immediata di vedere il Giudice; e dunque – se si vuol pensare a una risposta in tempi reali della giustizia amministrativa alle domande ad essa rivolte – è qui che si deve intervenire, rendendo l’udienza cautelare una sorta di udienza-filtro.

Forse non è necessario proporre soluzioni inedite (il Giudice monocratico o le sezioni stralcio). Forse è sufficiente operare con gli strumenti a disposizione, agevolando una prassi che consenta un uso massiccio delle udienze camerali e delle sentenze semplificate (che – come è noto – sono state proprio l’invenzione di una felice collaborazione tra Giudice e Foro veneti).

Penso a una prassi, insomma, in cui

a)    il ricorrente, se ritiene che la causa sia di pronta soluzione, precisi fin dal momento della sua richiesta di sospensiva che essa è diretta a ottenere una sentenza semplificata (avviene già, ma l’uso potrebbe ampliarsi)  

b)    l’Amministrazione e il controinteressato, nel costituirsi in vista dell’udienza di sospensiva, prendano effettivamente posizione sulla possibilità della semplificata (anche chiedendo, ove ritengano di non avere sufficiente tempo per una propria piena difesa, un rinvio ad una successiva udienza cautelare)

c)    il Giudice, in sede cautelare, valuti:

a.    se invitare le parti a prendere compiuta posizione sulla richiesta di pronuncia semplificata (non semplicemente preannunciando la propria riserva di emetterla, ma disponendo un eventuale rinvio di 15 o 30 gg. per consentire la completezza delle difese ove richiesto in tal senso e ove sussista la possibilità della semplificata)

b.    se disporre l’integrazione del contraddittorio o lo svolgimento di un’ istruttoria

c.    se farsi promotore comunque di una sorta di composizione arbitrale (il sistema può certo prestarsi ad eccessi, ma in taluni casi può essere adeguato alle circostanze)

d.    se – ritenuta l’impossibilità della semplificata – comunque pronunciarsi sull’istanza cautelare

e.    se rinviare a un merito in tempi (relativamente) rapidi.


Non si vuol dire, naturalmente, che le pronunce devono essere tutte semplificate. Né che devono essere iper-semplificate. Ma l’uso delle sentenze semplificate quale prodotto di una sorta di rito intermedio (con il rinvio, se necessario alle esigenze difensive, a una successiva udienza, ma sempre in camera di consiglio, e dunque senza necessità di termini per gli avvisi e le produzioni documentali e defensionali) potrebbe consentire una eliminazione del contenzioso in tempi relativamente prossimi a quelli in cui si forma (evitando così il moltiplicarsi dell’arretrato).

 

Ultimo aggiornamento ( mercoledì 01 aprile 2009 )
 
< Prec.   Pros. >
Contenuti Multimediali
Associazione Avvocati Amministrativisti del Veneto tutti i diritti riservati