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A CHE SERVONO MAI GLI AVVOCATI? (riflessioni sul nuovo sito della giustizia amministrativa) PDF Stampa E-mail
lunedì 11 luglio 2011

di FRANCESCO VOLPE

 

Oggi ho cercato di consultare sul solito sito della giustizia amministrativa la posizione di un mio ricorso, pendente avanti al T.A.R. Brescia.


Ero entrato nel sito la mattina verso le nove, ma alle 11 era irraggiungibile. Va bene – pensai – niente di grave. Succede.


Ma, alle tre del pomeriggio, la sorpresa.


Compare una nuova schermata del sito. Un comunicato della Segreteria generale del Consiglio di Stato annuncia che ne sono stati innovati “i contenuti e la parte grafica”.


In questi casi - non so perché - ma io temo sempre il peggio.


Purtroppo, avevo ragione. Infatti, non è più possibile accedere liberamente ai propri fascicoli elettronici. Occorre essere accreditati, mediante il rilascio di un user-id e di una password.


User-id e password che ho prontamente chiesto, mediante l'appropriato modulo, ma che non ho ancora ricevuto. Né so – perché il sito “dai contenuti e dalla parte grafica rinnovati” non lo spiega – a che cosa mi consentirà di avere accesso, detta nuova password.


Una cosa però è certa: occorrerà una password dedicata per ogni T.A.R. e una dedicata per il Consiglio di Stato, visto che occorre formulare tante specifiche domande quanti sono tali giudici. Non ho capito se occorrerà una password addirittura per ogni fascicolo digitale.


La circolare accompagnatoria spiega che tutto ciò viene fatto per compiere ulteriori passi “verso la piena realizzazione del processo amministrativo telematico”, sì da rendere “ancora più completo il Servizio giustizia quotidianamente offerto”.


In genere, quando vengo preso in giro, ho il vizio di cadere nel turpiloquio. In questo frangente, per il rispetto che ho nei confronti dei Colleghi che leggono, cercherò di astenermene.


Sta di fatto, però, che, mercé questi ulteriori “passi”, oggi non è possibile accedere ai dati a cui si aveva accesso ieri.


Quanto al processo telematico, mi si permetta, per ragioni di decenza, di non esporre alcune esperienze concrete relative al tema: “Come si fa a trasferire via P.E.C. i documenti, visto che essi sono scansionati e che, pertanto, mediamente, superano i 30 Mb di peso tollerati da una mail che non sia una di quelle in servizio al Pentagono o alla Casa Bianca”?

 

Il processo telematico, in realtà, è ben di là da venire proprio per le disfunzioni strutturali della giustizia amministrativa e queste “fughe in avanti” della Segreteria del Consiglio di Stato, se motivate in tal senso, lasciano pensare a poco commendevoli bugie.


Soprattutto, però, mi indigna – ho scritto proprio “indigna” - che la “riforma” sia stata fatta senza alcun minimo preavviso o anticipazione. Dalle nove alle quattordici di oggi, 11 luglio 2011.


Perché noi avvocati non dobbiamo essere tenuti in nessun conto e dunque a noi nulla deve essere detto.


Siamo solo bestie da soma, buone solo a tirar fuori il contributo unificato; per il resto, siamo servi inutili.


 

Ultimo aggiornamento ( lunedì 11 luglio 2011 )
 
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