VECCHIO CONTENZIOSO E PERMANENZA DELL'INTERESSE AL RICORSO - NUOVA PRASSI DEL T.A.R.?
Un Collega segnala di avere ricevuto un'Ordinanza di un Consigliere Delegato della III Sezione, con cui --- pendendo il ricorso da molti anni --- s'invitano le parti costituite a depositare, entro il termine di sessanta giorni, atti e documenti che comprovino la permanenza dell'interesse alla decisione (va detto che l'istanza di sospensione, originariamente introdotta, era stata respinta).
Si avverte altresì che, decorso tale termine infruttuosamente, il T.A.R. si riserva di procedere con decreto decisorio, ex art. 26, comma VII, legge T.A.R.
Poiché, osserva il Collega, contro detto decreto sarebbe pur sempre possibile opporre opposizione entro gli ulteriori 45 giorni (per far rilevare la sussistenza dell'interesse e ripescare così la causa), la prassi può essere positivamente valutata al fine di procedere allo smaltimento di un contenzioso ormai datato.
Certo, non si tratta di un modo di procedere del tutto rituale (in pratica si riversa sul ricorrente l'onere di ripresentare una sorta di istanza di fissazione, pur nella pendenza dell'efficacia di quella depositata unitamente al ricorso introduttivo e si tratta d'intendere quale sia il sindacato effettivo che il T.A.R. si riserva sulle "motivate ragioni" che spingono le parti ad insistere nella definizione del ricorso), tuttavia anche chi scrive si associa alle considerazioni del Collega.
[NOTA. il presente contributo riflette le opinioni dell'estensore e non intende esprimere posizioni ufficiali dell'Associazione]
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